Banchi refrigerati, una soluzione utile per la cucina
Strumenti che lavorano per oltre 24 ore al giorno, i frigoriferi professionali dal 2006 necessitano dell’etichetta energetica: ugualmente necessari uno o più banchi refrigerati, o banco frigo, soprattutto per locali pubblici con alimenti deperibili. Caratteristiche, differenze e funzionalità del banco refrigerato e del frigorifero professionale.
Obblighi per banco frigo e frigorifero professionale
Chi lavora nell’ambito della ristorazione lo sa bene: è esattamente dal 1 luglio 2016, in Italia dal 2012, che vige l’obbligo dell’etichetta energetica per i frigoriferi professionali. Per moti si tratta di una norma incomprensibile, ma che stabilisce la classe energetica di un apparecchio, anche di un banco refrigerato per cucine professionali. La classe energetica viene stabilita attraverso un test che prevede di raggiungere un certo standard, fondamentale per garantire la sicurezza e la corretta conservazione degli alimenti.
I consumatori, quando osservano la classe energetica apposta nell’etichetta, pensano solo al risparmio in bolletta, senza pensare invece che le prestazioni di un elettrodomestico in ambito professionale possono influenzare in positivo o in negativo il proprio lavoro, ovvero dare da mangiare ai clienti. I controlli in ambito alimentare sono diventati molto più intensivi per salvaguardare la salute dell’utenza e smascherare le frodi, quindi chi lavora in ambito food and beverage deve tenere a mente di controllare le apparecchiature della cucina professionale attraverso regolare manutenzione e, se necessario, effettuare periodiche sostituzioni.
Inoltre, comprando degli strumenti di classe A, si avrà un notevole risparmio in bolletta, almeno per tutto il ciclo di vita del prodotto, in media 10 anni. Si può così ammortizzare il costo iniziale, il quale è senza dubbio più elevato rispetto agli altri. Questo non vale solo per i frigoriferi professionali per la carne, i dolci, le verdure, gli insaccati e i formaggi, bensì anche per i cosiddetti banchi frigo.
Come scegliere un banco frigo
Se prima esistevano veramente pochissimi modelli, al giorno d’oggi i banchi refrigerati alimentari sono una vera e propria infinità. Esiste il banco frigo per bar e gelaterie, per esporre la frutta e la verdura, o ancora la carne o i salumi. Tutti dal design molto accattivante, visto che si tratta di una vetrina che aiuterà a presentare la merce al meglio e quindi a venderla. Ma la scelta di uno strumento del genere non deve essere dettata solo dall’estetica, bensì anche dalla funzionalità del complemento d’arredo.
In pratica, si deve tenere conto dello spazio del locale, in modo da evitare ingombri, e soprattutto deve poter essere lavato e igienizzato con estrema facilità, in modo da non favorire la prolificazione di germi e altri agenti patogeni. Il materiale più gettonato è sicuramente l’acciaio, perché più igienico e sicuro. Si deve tenere conto che in esso verranno custoditi cibi freschi e/o lavorati, quindi il contatto con i materiali può anche alterare il prodotto finale, oltre che non essere a norma di legge.
Tipologie di banchi frigo refrigerati
Ci sono diverse ditte italiane che producono vari tipi di banco refrigerato per cucine professionali di ultima generazione, ad esempio quelli ventilati in cui questa funzione, la ventilazione, viene impostata in base alla tipologia del locali e degli alimenti da conservare all’interno. Le opzioni , di solito, sono freddo ventilato, freddo-caldo, caldo secco, o caldo bagnomaria.
Il rispetto per l’ambiente e la necessità di avere elettrodomestici che consumano energia responsabilmente ha fatto nascere i banchi frigo a basso consumo energetico, proprio come l’Europa imporrà di avere in futuro. Sinonimo di qualità e risparmio, ma senza tralasciare la funzionalità, i ristoratori, anche se il costo è ancora molto elevato, potrebbero pensare di investire in questo prodotto, in modo da poter ammortizzare questa spesa ingente nel lungo periodo.