Le scommesse sportive compiono 20 anni tra record di raccolta e nuovi provvedimenti governativi

La prima volta non si scorda mai, vale anche per le scommesse sportive. Chissà quanti appassionati ricorderanno la loro prima vincita o addirittura la prima schedina giocata in assoluto: sicuramente, tra questi ci sono coloro che scommisero su Italia-Norvegia, ottavo di finale di Coppa del Mondo che si disputò il 27 giugno 1998. Già, sono passati 20 anni da quando per la prima volta fu legale offrire delle quote per un match calcistico, 20 anni in cui sia lo sport che il mondo dell’azzardo sono mutati moltissimo.

Buona la prima

Stadio Vèlodrome di Marsiglia. In campo gli azzurri contro l’ostica Norvegia, una squadra quadrata e difensiva che oppone la propria graniticità all’estro dell’Italia, che vanta una rosa dal talento strabordante. In attacco ci sono Del Piero e Baggio a contendersi un posto da titolare: il più giovane Alex avrà sempre la precedenza nelle scelte di mister Cesare Maldini, ma non sempre si rivelerà la scelta più azzeccata.

Tra due mezzepunte che dovrebbero prendere per mano la squadra e che, al contrario, ci riescono davvero poco, ecco che il bomber Bobo Vieri toglie la propria nazionale dall’impaccio siglando prima 4 gol in 3 partite nel girone di qualificazione, e poi tornando a segnare anche in quella storica partita contro la Norvegia. È il 18′ del primo tempo quando Di Biagio si trova nella tre quarti campo italiana, vede Vieri che scatta e lo serve con un rasoterra preciso da oltre 30 metri: il compagno di squadra aggancia e si aggiusta la palla favorendo la sua corsa, arriva nell’aria avversaria con un difensore che fa per marcarlo ma ormai è tardi, ha già incrociato sul secondo palo e portato l’Italia ai quarti.

Quello che avvenne dopo è già scritto nella storia delle brucianti sconfitte italiane, quelle consumatesi ai rigori, quelle più dolorose. Nei quarti infatti l’Italia se la vedrà coi francesi padroni di casa, resisterà per 120 minuti contro i reiterati attacchi dei cugini transalpini salvo capitolare ai rigori, per errore di Di Biagio, 4 anni dopo l’uscita ai rigori in finale con l’errore di Baggio, praticamente una maledizione.

La straordinaria evoluzione del settore

La partita con la Norvegia però resta un piccolo pezzo di storia, un match nel quale per la prima volta i tifosi azzurri non esultarono solo per la vittoria della squadre ma anche per un pronostico andato a buon fine.

Quello che seguì quel momento fu un rapido mutamento del gioco e delle modalità dello stesso. Il regno del Totocalcio era destinato a piegarsi prima alle logiche delle scommesse telematiche fino ad arrivare al web che ha rivoluzionato totalmente il mondo del betting.

Oggi i palinsesti offerti dai vari operatori sono quasi omnicomprensivi, vi si può scommettere praticamente su qualsiasi sport e su svariate categorie, è quasi impossibile trovare una modalità di gioco che non sia stata ancora proposta dai bookmaker. Eppure questo non è bastato poiché in ultima istanza sono nati anche i fantasy match, partite non reali dove a decidere il risultato è un algoritmo randomico.

Il flusso di scommesse sportive ha raggiunto nel 2017 i 10 miliardi di euro, al netto della ridistribuzione delle vincite parliamo di 1,3 miliardi. Un record che potrebbe ulteriormente migliorarsi nel 2018, almeno secondo le proiezioni. E siamo solo al 10% del totale raccolto per tutto il settore del gioco d’azzardo che in Italia vale circa 100 miliardi. Non solo slot e VLT continuano a macinare denaro e giocate, la proposta online dei classici giochi da casinò come roulette, poker e slot sta aprendo una nuova frontiera che dà la possibilità di giocare sempre a tutti.

La stretta del Decreto Dignità

Con l’aumento delle cifre legate al settore si è alzato anche il numero dei casi di soggetti ludopatici, affetti da disturbo da gioco d’azzardo. Contro questo fenomeno ingravescente è voluto intervenire il nuovo governo di Giuseppe Conte che nel Decreto Dignità (legge promossa dal vicepremier Luigi Di Maio) ha inserito anche il divieto di pubblicità e sponsorizzazione per il gioco d’azzardo. Ovviamente questo provvedimento ha trovato in estremo disaccordo gli addetti ai lavori che non ritengono che questa possa essere una buona soluzione per il raggiungimento del fine preposto.

Quello che gli operatori delle scommesse sostengono è che la pubblicità abbia una sorta di funzione propedeutica al distinguere il gioco legale da quello illecito, una teoria che sarebbe avvalorata da alcune ricerche condotte nel settore che effettivamente confermerebbero come la reclame abbia un effetto responsabilizzate sui soggetti (già giocatori) che la osservano.

Per contro il Governo ritiene che abbassando i numeri del gioco legale andranno per forza riducendosi anche quelli del gioco illegale. Sostanzialmente l’obiettivo non è quello di convertire i giocatori attuali ma di non favorirne la nascita di altri. Per il momento pare che non sia prevista una riduzione del gioco nell’immediato, anche considerando che gli effetti di questo provvedimento dovrebbero palesarsi nel medio-lungo termine.

Ecco perché è possibile considerare quasi un dato di fatto che nel prossimo lustro si potrà festeggiare il quarto di secolo delle scommesse sportive, e che queste saranno ancora in piena forma.